Al Castigliano mostre sulla violenza contro le donne e sul carcere
5 febbraio 2024
Continuano i progetti per sensibilizzare gli studenti sulle tematiche sociali all’istituto professionale Castigliano di Asti, che in questo momento ospita le due mostre itineranti “Art. 27”, sui temi del carcere e del valore della pena, e “Non crederci! Se ti tratta male e poi ti dice: non lo farò più…” contro la violenza sulle donne.“Riflettere su queste tematiche è particolarmente importante per i nostri studenti e le nostre studentesse – commenta la dirigente scolastica Martina Gado – che spesso provengono da contesti che vengono toccati direttamente sia dalla violenza di genere che dalla presenza del carcere. Approfondirne la conoscenza, discuterne e capirne le implicazioni profonde, cosa che un’installazione artistica può fare con grande immediatezza, è per loro e per noi come educatori una grande opportunità”.
S.o.s. Donna
La mostra “Non crederci! Se ti tratta male e poi ti dice: non lo farò più…”, composta di 9 pannelli, è stata ideata da Laura Nosenzo e Giorgia Sanlorenzo, coautrice del libro “SOS donna. Percorsi contro la violenza di genere”, insieme alle associazioni S.o.s. Donna, Mani Colorate e il centro antiviolenza L’Orecchio di venere di Asti.
L’installazione unisce i dati della violenza di genere in Italia alle frasi più comuni che nascondono un pensiero violento e sessista, anche e soprattutto quando è più subdolo, smascherando le bugie degli uomini maltrattanti. Molto apprezzata da studenti e studentesse, la mostra smantellata oggi si è rivelata una grande opportunità di riflessione e confronto.
Art.27 di Effatà
Inaugurata ieri, giovedì 8 febbraio la mostra “Art. 27” rimanda esplicitamente al rispettivo articolo della Costituzione Italiana che recita: “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
La mostra “Art. 27” è un progetto di sensibilizzazione realizzato da EssereUmani con gli studenti universitari dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino - Corso di Arte del Fumetto del prof. Pierpaolo Rovero - riconoscendo al fumetto una espressività forte, aperta e trasversale ai luoghi e alle generazioni.
L’esposizione è composta da dodici pannelli con grafiche e strisce di fumetti che invitano a riflettere sul significato dell’art. 27 della Costituzione, in particolare sull’umanizzazione della pena, sul suo scopo rieducativo e sulle discriminazioni subite dagli ex detenuti.
Gli studenti del corso di meccanica sono arrivati all’inaugurazione della mostra alla fine di un percorso di riflessione e formazione basato sugli articoli della “Gazzetta Dentro”, che li hanno aiutati a riflettere sulla vita dei detenuti e sulle condizioni delle carceri italiane. Con l’aiuto dei volontari di Effatà e di alcuni agenti di polizia penitenziaria hanno inoltre approfondito la discussione sul tema, rivolgendo alcune domande scritte direttamente ai detenuti del carcere di Quarto d’Asti.
All'inaugurazione erano presenti la dirigente scolastica del Castigliano dott.ssa Martina Gado e la presidente dell’associazione Effatà avv. Maria Bagnadentro. Nell’intento di favorire una diversa visione del carcere, Effatà proporrà questa mostra itinerante anche in altri istituti secondari astigiani, come Monti, Artom e Vercelli.
Nel giorno dell’inaugurazione, alcuni volontari hanno incontrato gruppi di studenti e, partendo da una serie di interviste contenute in un docu-film, hanno condiviso pensieri, considerazioni e osservazioni a partire da un resoconto delle attività svolte nel corso dell'anno, e sulle motivazioni della presenza dei volontari dell'associazione Effatà, nel carcere di Asti.
Nell’immagine1:L’installazionedi S.O.S. Donna “Non crederci! Se ti tratta male e poi ti dice: non lo farò più…”
Nell’immagine 2: l’inaugurazione della mostra “Art. 27
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