venerdì 25 febbraio 2022

A SCUOLA TRA LIBRI E LAVORO - PCTO

 

La Dirigente Martina Gado e gli insegnanti Danilo Graziano e Cinzia Salvina che fanno parte dello staff interno che si occupano del PCTO illustrano i percorsi attivati del Castigliano, relativi pregi e difetti.


                                                                                                                         Martedì 22 febbraio 2022

“SONO QUASI AL TRAGUARDO…DOPO COSA FARO’?”



Nell’ambito delle scienze umane la classe 5T coordinata dalla prof.ssa Silvia Farotto dell’indirizzo dei Servizi della sanità e assistenza sociale, ha effettuato un sondaggio tramite questionario che si è rivelato molto interessante somministrato a dodici classi quinte tra IIS Castigliano sede di Asti e di Castelnuovo Don Bosco. Sono emerse importanti considerazioni sul loro percorso scolastico, sulle loro prospettive lavorative e sulla continuazione degli studi in relazione ai loro contesti socio culturali.
Attraverso le risposte si evidenzia una profonda consapevolezza e maturità che ci permette di esplicitare la soddisfazione dell’utenza nei confronti dell’offerta formativa dell’Istituto.


                                                                                                                       Prof.ssa Sivia FAROTTO  con  Classe 5T - SERVIZI SOCIO SANITARI

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EPORT DATI OTTENUTI DAL QUESTIONARIO svolto

nella settimana dal 9.02 al 16.02.2022:

“SONO QUASI AL TRAGUARDO…DOPO COSA FARO’?”

Nell’ambito delle Scienze umane e sociali la Psicologia ci avvicina alla realtà sociale che viviamo ogni giorno, nello specifico a scuola, con le varie tematiche che in questi cinque anni abbiamo affrontato. Una delle ultime studiate è stata la ricerca sociale. A partire da essa abbiamo provato a cimentarci nella costruzione di un questionario che non ricerca la verità ma vuole indagare la condizione degli studenti giunti al termine del proprio percorso scolastico all’Istituto professionale.

Sono state coinvolte le 12 classi quinte di entrambe le sedi, Asti e Castelnuovo Don Bosco per un totale di 161 studenti di cui il 63,5% maschi e 36,5% femmine.

Il modulo di Google utilizzato prevedeva domande a risposte chiuse o a scelta multipla relative a diversi ambiti:

-informazioni demografiche classiche

-relazioni fra pari

-apprendimento e formazione

-esperienze significative

-esame di stato

-prospettive future post diploma: lavoro o studio?

-quali motivazioni mi spingono a proseguire gli studi/entrare nel mondo del lavoro

Le risposte sono arrivate puntuali e con una lieve differenza tra la sede centrale (47%) e la succursale con una prevalenza delle risposte da parte di quest’ultima. (53%)

Gli indirizzi di Manutenzione e assistenza tecnica/Produzioni industriali e artigianali (indirizzi elettrico, Elettronico, Meccanico e Termico) sono frequentati prevalentemente da ragazzi mentre ai corsi Socio Sanitario e Moda e abbigliamento si iscrivono soprattutto le ragazze.

Le origini della popolazione scolastica che abbiamo intervistato è all’81,9% italiana, mentre il restante 18,1% proveniente dai seguenti paesi: Albania, Argentina, Bosnia Erzegovina, Macedonia, Marocco, Moldavia, Polonia, Repubblica Dominicana, Romania, Eritrea.

Una delle prime domande chiedeva se le esperienze in classe avessero aiutato gli studenti a maturare. La percentuale elevata di risposte positive (43,4% si, 43,4% abbastanza) ci permette di affermare che le discussioni e i contrasti (ricordiamoci che le classi non sono formate da gruppi che si sono scelti ma sono il risultato a volte di sorteggi) ma anche le collaborazioni, la solidarietà, l’aiuto reciproco concorrono alla nostra formazione. Un dato interessante è relativo al fenomeno del bullismo, purtroppo ancora molto presente nelle nostre realtà scolastiche, il cui coinvolgimento ha interessato in maniera significativa solo il 7,2% degli studenti, mentre il 28,9% raramente e mai il 63,9%. Il non essere stati coinvolti in fatti di bullismo misura quanto una sede scolastica “sana” in cui ci sia un clima positivo influenza l’approccio che i ragazzi hanno della vita.

Anche se a scuola non sempre tutto va come vorremmo che andasse spesso nascono amicizie (e forse anche amori) che si ricorderanno per tutta la vita per il 67,5%, per alcuni forse si ricorderanno (24,1%), per altri (8,4%) non sarà così.

Nella domanda seguente ci siamo chiesti se l’indirizzo scelto ha soddisfatto le aspettative degli studenti. L’esperienza scolastica positiva influenza decisamente l’amor proprio e il sentimento di autoefficacia. Inoltre acquisire la fiducia in sé, maturata anche grazie al percorso scolastico, consente ai ragazzi di reagire alle sfide che si presenteranno nella vita. Il 72,3% si ritiene soddisfatto della scelta mentre il 21,7% poco e il 6% per niente.

Un’altra questione interessante che può fornire un’indicazione utile ai nostri docenti e alla Dirigenza è il fabbisogno significativo di migliorare la nostra formazione in quanto il 57,3% ritiene che gli studi fatti non gli permetteranno un accesso facilitato all’Università, anche se le risposte successive sono un po' contraddittorie in quanto una percentuale abbastanza rilevante (30,5%) pensa che proseguirà gli studi con una motivazione ben ragionata cioè per migliorare i propri sbocchi lavorativi futuri (64,7%), mentre il 42,7% afferma il contrario.

Per quanto riguarda invece l’accesso immediato al mondo del lavoro e l’offerta di strumenti orientativi offerti dall’Istituto il 72,8% si ritiene soddisfatto della preparazione che punta ad una didattica attenta ai settori strategici del made in Italy e si lega alla vocazione produttiva, sociale e culturale del territorio in cui viviamo.

Le esperienze di stage, bloccate in questi due anni di Pandemia, hanno avuto il loro corso quasi normale nel nostro Istituto, infatti l’84% si ritiene soddisfatto delle proposte, pass-partout per il mondo del lavoro (servono per il 70% a orientarci dopo il diploma) e sono risultate al primo posto (69,3%) nella classifica delle esperienze più significative seguite dal “ricordo” delle gite scolastiche (18,7), dalle esperienze dell’Erasmus 8% e dalle esperienze sportive (4%).

Abbiamo valutato inoltre le aspirazioni che i ragazzi delle quinte hanno nei confronti della loro vita futura ed in cima vi è la realizzazione di se stessi come possibilità di esprimere al massimo la propria personalità (28%). In linea con i messaggi mediatici vi è al secondo posto la carriera e il successo (24%) seguita da uno stile di vita che fondi i propri valori sulla persona (aiutare gli altri 18,7%), dal prestigio (8%), dalla vita affettiva (6,7%), dalla sicurezza (5,3%), dalla competenza (4%), etica e leadership (entrambi 2,7%). Variabili cardine sono quindi la realizzazione personale, il lavoro e la solidarietà. Le aspirazioni sono abbastanza coerenti con la scelta imminente di un progetto di vita e dimostrano una personale percezione della qualità del proprio futuro.

Ad oggi (20 febbraio 2022) non abbiamo ancora una direttiva ministeriale per quanto riguarda l’Esame di Stato, siamo in attesa di una conferma della bozza da parte del ministro Bianchi, quindi il livello di stress raggiunto è del 61,4% per l’incertezza ma forse anche per la preparazione che temiamo non adeguata alla difficoltà delle prove (55,4%), mentre il 36,1% ritiene che l’esame sarà in linea con le capacità acquisite, esprimendo quindi una fiducia nei confronti della clemenza degli esaminatori, e un 8,4% non è assolutamente preoccupato.

L’ansia ci attanaglia ma il 65,1% è in grado di autocontrollo, il 19,3% avrà un blocco e il 15,7% cercherà supporto dagli altri.

Cosa succederà dopo il diploma ai ragazzi dell’istituto professionale? Il 59,8% cercherà un lavoro, il 30,5%, come già detto, proseguirà gli studi (ricordiamoci che l’indice di disoccupazione è più elevato tra i giovani con bassa scolarità, un livello di studio più alto è sempre legato ad una prospettiva di carriera migliore a retribuzione più elevata) e il 18,3% lavorerà e studierà confermando la tesi che nessun lavoro è solo manuale (pregiudizio da sfatare) ma in ogni professione si può migliorare, leggendo e imparando nuove conoscenze.

Alcuni però (11%) non hanno ancora le idee chiare e 1,2% continuerà gli studi in attesa di una collocazione lavorativa.

Chi continuerà gli studi lo farà, come già accennato in precedenza, per migliorare gli sbocchi lavorativi (64,7%), per approfondire le materie che interessano maggiormente (25,5%), perché l’Istituto che ha frequentato gli ha fornito le basi per proseguire con profitto l’Università (3,9%) perché all’università si è più liberi di organizzare lo studio (3,9%) e il 2,9% ha risposto che è una scelta ovvia per la propria famiglia.

Le aree di maggior interesse per un futuro studio post diploma sono a pari percentuale: l’area scientifico-tecnologica, umanistica e sanitaria (16,7% ciascuna), settore moda design (6,1%) ed economico-sociale (3%). La fetta maggiore che ottiene il 40,9% è rappresentata da altri indirizzi di studio che elenchiamo qui di seguito che vanno ad incrementare le rispettive percentuali relative ai vari settori su elencati: informatica, meccanica, conservatorio, psicologia, lingue, aeronautica, corso e formazione CNC, economia, architettura e design, matematica, medicina, scienze sportive, ITS, scienze della formazione primaria, ingegneria auto, biotecnologie mediche, area tecnica, scienze della storia, moda e design, ingegneria meccanica, elettronica, ostetricia e pranoterapeuta, programmatore Back end, casalinga, artigianato, sociale, economia di crypto. La varietà di scelte dimostra che esse rispondono agli interessi degli studenti e non solamente alle prospettive lavorative del nostro tempo.

Un dato interessante soprattutto per i nostri docenti di diritto ed economia è la richiesta da parte del 56,2% di informazioni ulteriori circa l’offerta dei contratti di lavoro per i giovani e sulla legislazione sul lavoro (38,4%) : pensiamo ad una azienda virtuale che ci consenta di simulare i vari scenari e apprendere nuove competenze sotto il profilo operativo.

Per i docenti che organizzano l’orientamento in uscita la richiesta è di assistere ad alcune lezioni all’università (32,9%) e avere informazioni sulle tasse universitarie (24,7%) e incontrare gli studenti che frequentano l’università (9,6%).

Tra quelli che cercheranno subito un lavoro (79,5%) molti (66,2%) lo faranno per essere indipendenti economicamente e il 16,9% per contribuire al bilancio famigliare, segno di responsabilità e maturità, il 12,7% per acquisire esperienza e quindi rafforzare le conoscenze apprese nel corso di studi, e solo il 4,2% sostiene che lo farà per sentirsi appagato, l’83,5% è disposto a spostarsi in altre città per il lavoro, segno di una tendenza ormai diffusa anche qui in Italia di stabilirsi in altri paesi pur di garantirsi un posto di lavoro sicuro.

Al termine del questionario abbiamo posto alcune domande inerenti all’ambiente famigliare per poter così incrociare i dati circa il titolo di studio dei genitori e la loro condizione lavorativa e dedurre che la tradizione famigliare è ininfluente sulle scelte post diploma.

I dati confermano il livello superiore di istruzione delle mamme, rispetto ai papà, mentre per quanto riguarda il livello occupazionale i papà nel 36.1% lavorano come operai, artigiani commercianti (20,8%), liberi professionisti (20,8%) impiegato-tecnico (16,7%), lavoro domestico (4,2%) e insegnante (1,4%).

Le professioni delle madri invece sono : lavoratrici domestiche (30,3%), impiegate (19,7%), assistenti anziani/collaboratrici domestiche (15,8), operaie (14,5%), imprenditrice/libera professionista (6,6%), insegnanti (5,3%), artigiane e commercianti (5,3%), dirigenti, professori universitari (2,6%).

Ringraziamo tutti gli studenti che hanno dedicato un po' del loro tempo per la compilazione del questionario, i loro docenti che hanno fatto da tramite, la Dirigenza che ci ha permesso di somministrare il questionario e ci auguriamo che i dati ottenuti possano servire per concentrarsi sulla necessità da parte della scuola di occuparsi dei bisogni orientativi dei giovani in uscita e del concetto di scuola come rete di supporto sociale.

Classe 5T Ind. Servizi per la sanità e l’assistenza sociale


                                                                                                              La Stampa - Mercoledì 2 marzo


venerdì 18 febbraio 2022

Orientamento post diploma e visita all’università di Asti



Il giorno 15 febbraio 2022 le classi quinte del corso di servizi per la sanità e l’assistenza sociale sono state accompagnate dai loro insegnanti presso il polo universitario Rita Levi Montalcini di ASTI per una giornata dedicata all’orientamento post diploma.

Gli studenti prima hanno assistito a una presentazione dei corsi online in collegamento con l’Università di Torino, poi hanno avuto modo di informarsi direttamente sull’offerta formativa erogata nella sede di Asti. In particolare sono stati presentati, da parte dei docenti responsabili, i corsi di Infermieristica, Scienze motorie e sportive e i nuovi corsi di formazione per le qualifiche di operatori socio sanitari. Gli studenti oltre a raccogliere informazioni e materiale hanno potuto anche visitare le aule e i laboratori utilizzati durante i corsi universitari. Si conferma la fattiva collaborazione del Castigliano con le risorse del territorio