sabato 22 giugno 2019

Caffelatte DAY - 7 giugno 2019

Venerdì 07 giugno 2019: Caffelatte day conclude l’anno scolastico al Castigliano. La festa delle ‘diversità’, arrivata alla sua quarta edizione, vuole essere la risposta di studenti di nazionalità diverse a chi vorrebbe il mondo diviso da muri, a chi giocando su pregiudizi e fragilità, fomenta paure e violenza. 


Il tema di quest’anno è ‘Costruire fratellanza’ esplicito riferimento al documento siglato da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar ad Abu Dhabi nel febbraio scorso. E su questo argomento gli studenti del gruppo, guidati da Paolo Maccario, Roberta Borgnino, Laurana Lajolo, Anila Novruzaj, si sono messi alla prova per l’intero anno scolastico, attraverso la pratica concreta del dialogo e della conoscenza reciproca.

L’aula magna è gremita di pubblico: studenti, insegnanti, ma anche esponenti di realtà sociali, culturali, religiose del territorio. 

Lo spumeggiante Evans, il ‘caffè’ del gruppo, come si definisce, introduce l’incontro presentando il video ‘Non sono razzista, ma…’, ultima fatica del passato anno scolastico e introduzione dell’iniziativa didattica ‘Contaminazioni’ che vede protagoniste giovani donne nigeriane profughe, ospiti di una comunità dell’astigiano, e le allieve della classe I M. 

E sono proprio Valentina, Daniela, Irene del primo anno del corso moda a raccontare con entusiasmo e spontaneità l’esperienza vissuta in classe insieme a quelle nuove compagne ‘di due giorni alla settimana’ che hanno imparato a conoscere allontanando ogni pregiudizio.
Daniela (IM) e Fairh (giovane nigeriana)
‘Sono stati momenti di grande educazione alla vita’ afferma Irene ‘abbiamo imparato più di quanto nessun libro potrebbe comunicare’. ‘Parliamo lingue diverse, ma con la volontà di comunicare, siamo riuscite a stabilire un rapporto di amicizia’ osserva Daniela. ‘Abbiamo conosciuto parte della loro storia, anche se per loro è difficile raccontare, le abbiamo sentite vicine come donne vittime di violenza e ora ci proponiamo di dar voce alle loro aspettative’ conclude Valentina. Hauwa, Judith, Preciuos e Naomi con la piccola Peculiar, la mascotte del gruppo, nel loro italiano ancora stentato e misto all’inglese, raccontano la loro esperienza nel laboratorio Faber Lab, dove hanno imparato a utilizzare la stampante 3D e a fabbricare bottoni e monili. Taiwo presenta orgogliosa l’abito che ha realizzato nel laboratorio moda, dove ha imparato a disegnare, tagliare e cucire. E’ un abito importante, una ‘contaminazione’ tra cultura occidentale e nigeriana, e verrà presentato nella sfilata che chiuderà l’evento culturale astigiano ‘Passepartotut’. 

E poiché l’arte, la musica superano i muri, vincono i pregiudizi, Daniela (IM) e Fairh (giovane nigeriana), unite in un abbraccio di fratellanza, dedicano al pubblico alcune canzoni. L’emozione è intensa, la si sente sulla pelle. 

E’ poi la volta di Soukaina e Joussef, storici membri del gruppo, che raccontano la loro esperienza, come sono cresciuti e si sono formati.

E il pubblico interviene nella massima spontaneità. 

Rufin, nigeriano, presenta gli abiti che ha imparato a realizzare in Italia e con orgoglio comunica che ora gestisce un laboratorio di sartoria maschile a Serravalle d’Asti. 

Renata Sorba, presidente dell’associazione non vedenti di Asti, presenta "La diversità può accrescere l'identità" un racconto per il quale ha ottenuto un riconoscimento di merito nella rassegna Diversamente uguali a Torino e che narra una storia vera: l’incontro tra due donne, una non vedente e l’altra straniera. 

I contenuti della dichiarazione di papa Francesco e del Grande Imam di Al-Azhar, approfonditi nel corso dell’anno grazie agli interventi di don Fabio Marongiu e dell’Imam Abdessamad Latfaoui, vengono ripresi dalla giornalista Laurana Lajolo e dal professor Paolo Maccario che, a conclusione della serata, propongono una riflessione sulla sfida della fratellanza umana.

Un aperitivo dei popoli, con cibi tipici dei Paesi rappresentati dai componenti del gruppo, chiude un momento di festa che, ancora una volta, è riuscito a comunicare un messaggio di inclusione, di fiducia nelle nuove generazioni.

a cura di Roberta Borgnino


La giornalista Laurana Lajolo

Il progetto “Caffelatte”, ritenuto di valenza, è stato scelto tra le Best practice del progetto europeo Multinclude.