mercoledì 3 gennaio 2018

Caffelatte day: la grande festa dell'integrazione

Al 20 dicembre 2017 nell'Aula Magna dell'IIS "A. Castigliano" di Asti si è svolto «Caffelatte day», la festa dell’integrazione, giunta ormai alla sua terza edizione. Un momento per fare il punto su un lavoro che si porta avanti tutto l’anno, condividere esperienze, storie, tradizioni. 
Due ore cariche di emozioni, una festa vera che mi è entrata nella pelle, che ha assorbito i miei pensieri, una festa dove i ragazzi sono stati protagonisti e gli adulti hanno osservato, apprezzato, sono stati costretti a riflettere …
Nerma, ex allieva, ha moderato l'evento

Presenti, oltre al Dirigente Scolastico Ugo Rapetti, un gruppo di docenti e studenti, rappresentanti di associazioni, il Sindaco di Asti Maurizio Rasero, il Direttore di UniAstiss Francesco Scalfari, la pubblicista e scrittrice Laurana Lajolo che collabora al progetto "Caffelatte" a stretto contatto con i docenti referenti Roberta Borgnino e Paolo Maccario.

Ma cosa è il progetto "Caffelatte"?
Ho chiesto direttamente all'anima progettuale, alla prof.ssa Roberta Borgnino, di raccontarlo:

«CAFFELATTE, l’unione di due elementi così differenti, ma anche complementari; CAFFELATTE, l’unione di culture diverse che si integrano tra di loro come il latte con il caffè, dove ogni elemento arricchisce l’altro e il risultato finale è sorprendente. 
Vogliamo essere la generazione del CAFFELATTE.

Il progetto ‘Caffelatte’ nasce dall’esigenza di un gruppo di studenti dell’I.I.S. "A. Castigliano" di Asti, appartenenti a culture, religioni e nazionalità diverse, di incontrarsi, confrontarsi e ‘costruire’ insieme, come immediata risposta agli attacchi dell’ISIS. Nel corso dell’anno scolastico 2014/15 si costituisce un gruppo di lavoro formato da ragazzi, docenti, mediatrici culturali ed esperti finalizzato all’analisi di un tema che. in un istituto ad elevato tasso di immigrati stranieri, sta particolarmente a cuore: le seconde generazioni di religione islamica, le difficoltà, le contraddizioni incontrate nell’inserimento nel nuovo contesto socio culturale, i contrasti con le famiglie di origine e il rischio di diventare ‘schiavi’ del terrorismo. 

Nel corso degli incontri, che si svolgono settimanalmente in orario extrascolastico,
si dà spazio alla riflessione sul significato di parole chiave come diversità, differenza, integrazione, identità, razzismo, cittadinanza. Si ascoltano esperienze di vita di immigrati e si riflette sui motivi che spingono a lasciare il proprio paese e sul caro prezzo che spesso paga chi parte (non solo stranieri, ma anche italiani). Si cercano, nell’arte e nella letteratura, elementi in comune tra le diverse culture. Si analizzano momenti storici drammatici conseguenza del fanatismo religioso, del razzismo. Si avanzano proposte per uscire dal condizionamento dei pregiudizi e dell’indifferenza. 

L’esperienza di un anno viene sintetizzata in un cortometraggio che partecipa alla manifestazione culturale astigiana Passpartout, ad Asti Film Festival, al concorso nazionale GLOBAL JUNIOR CHALLENGE e l’istituto ottiene, in tale occasione, un prestigioso riconoscimento: il premio speciale del Presidente della Repubblica assegnato quale miglior scuola innovativa italiana "per la sua capacità di realizzare autentici percorsi di educazione alla vita, coniugando conoscenze, competenze e valori’.

E poiché la vita è fare festa INSIEME, il gruppo, che ha visto crescere le adesioni, organizza un evento, ‘CAFFELATTE DAY, aperto a tutti e che si ripeterà con cadenza annuale nel mese di dicembre.
Spettacolo, testimonianze, musica, riflessioni, momenti di alta commozione e altri di allegria
coinvolgono coloro che ne prendono parte; nei locali della scuola si mescolano tra di loro studenti, docenti, profughi, famiglie italiane e straniere, politici ed esponenti delle diverse realtà religiose e culturali. Un grande caffelatte, almeno per un giorno.
Nell’anno scolastico 2015/16 ci si cimenta in un ambizioso progetto: costruire ponti tra mondi lontani, diversi, che alcuni vorrebbero in guerra.
E’ questo l’impegno delle seconde generazione: apertura al dialogo, istruzione, rifiuto dei pregiudizi. E così il gruppo esce dalla scuola e porta la sua esperienza in altre realtà, la condivide con altri studenti. 
Ugo Rapetti
Si cerca di capire, attraverso la somministrazione di questionari, che cosa ne pensano i ragazzi italiani e stranieri dei diritti, della società e della famiglia. E dalle risposte si evince che le aspettative, i sogni nelle ‘diversità’ dei giovani sono comuni: una casa, una famiglia, un lavoro, più giustizia per tutti.
Proprio dal tema del sogno parte il terzo anno di lavoro. ‘Oltre il un ponte’ impegnerà i ragazzi di ‘caffelatte’ in incontri settimanali con i profughi che, sul territorio, appaiono come ‘diversi’ anche a chi è dello stesso paese e che in Italia o è nato o vi è arrivato da pochi anni. Si confrontano le storie di chi da poco ha lasciato la sua terra con quelle di coloro che il viaggio lo hanno affrontato negli anni passati e con quelle dei nonni delle quali non rimane che un vago ricordo. E tutte queste storie hanno denominatori comuni: un sogno, sofferenze, sacrifici e l’amarezza di non sentirsi accettati lontani dal proprio paese. Dall’esperienza nasce una rappresentazione teatrale. Il debutto nel corso della manifestazione culturale astigiana ‘Il cortile dei dubbiosi’. I ragazzi di Caffelatte recitano testi da loro scritti, improvvisano, coinvolgono il pubblico che partecipa attivamente, emotivamente, interviene e si unisce nell’ultima scena. Un vero successo.
Maurizio Rasero
Il messaggio è arrivato. Nel presente anno il gruppo ‘Caffelatte’ si interroga: ‘veramente non siamo razzisti o in noi è presente ancora un lato oscuro che ci porta a porre delle condizioni, dei ma ?’ Inizia una nuova esperienza di studio, di analisi dei propri comportamenti, di ricerca delle cause che ancora creano ostacoli ad una piena accettazione di chi si sente diverso da noi.

I ragazzi ci credono in questo percorso e così commentano. “Questo progetto ci tocca profondamente, ci ha aiutato a crescere, a capire davvero come funziona la nostra realtà, a smettere di combattere contro le persone sbagliate, contro chi ci sta accanto e non distrugge il nostro mondo. Vogliamo far capire a tutti che, anche se siamo un piccolo gruppo di studenti di giovane età, siamo seriamente convinti e intenzionati a farci sentire.
Roberta Borgnino


Nell’anno scolastico 2017-18 il progetto ha affrontato il tema «Io non sono razzista ma...», un percorso alla scoperta dei lati oscuri dentro ognuno di noi. In occasione della festa del 20 dicembre i ragazzi hanno presentato alcune risposte alla riflessione "Non sono razzista ma, ..", posta ad un campione di studenti. Sono emerse risposte che impongono a tutti noi una riflessione e viste tutte insieme raccolte in un CARTELLONE DIGITALE ci inducono a pensare che il percorso per l'integrazione è ancora lungo …






a cura di Stella Perrone


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